
Nel primo semestre del 2025 Puig ha registrato ricavi netti pari a 2.299 milioni di euro, segnando una crescita del +7,6% su base like-for-like (LFL) rispetto allo stesso periodo del 2024, e del +5,9% in termini riportati. Il rafforzamento dell’euro ha pesato per l’1,7% sulla performance riportata, ma non ha scalfito la traiettoria positiva del gruppo, che ha replicato nel secondo trimestre la dinamica osservata nel primo, con una crescita LFL del +7,7% su ricavi trimestrali pari a 1.093 milioni di euro.
Secondo Marc Puig, presidente e CEO del gruppo, la crescita è il frutto della resilienza e della diversificazione del portafoglio in un mercato della bellezza in continua evoluzione. “Tutti i nostri segmenti e regioni hanno contribuito positivamente, dimostrando la solidità del nostro modello”, ha dichiarato il CEO.
Fragranze ancora in testa, make-up in ripresa
Il segmento Fragrance and Fashion continua a rappresentare il cuore del business del Gruppo, con 1.685 milioni di euro di ricavi nei primi sei mesi dell’anno e una crescita LFL dell’8,6%. Il secondo trimestre ha registrato una lieve moderazione della crescita (+6,7% LFL), riflettendo un fisiologico rallentamento dopo trimestri eccezionali.
Nel segmento Niche, la performance è stata guidata dalla crescita a doppia cifra del marchio Byredo, a conferma della capacità del gruppo di intercettare i gusti di una clientela sofisticata e in cerca di esclusività.
Dopo una fase di stagnazione, il make-up torna a crescere: +2,0% LFL nel semestre, trainato da un secondo trimestre brillante con un +10,5% LFL. Le novità firmate Charlotte Tilbury, tra cui la collezione Super Nudes e l’espansione della linea Unreal, hanno contribuito a rivitalizzare il comparto, che ha generato 339 milioni di euro di ricavi nel periodo.
Anche lo skincare ha mantenuto un passo sostenuto, crescendo dell’8,6% LFL nel semestre, con Uriage e Charlotte Tilbury in prima linea. I ricavi del comparto hanno raggiunto i 276 milioni di euro, pari al 12% del fatturato totale.
L’Asia spinge, le Americhe consolidano, l’EMEA rallenta
La ripartizione geografica vede l’EMEA al primo posto con 1.199 milioni di euro di ricavi, pari al 52% del totale, ma con una crescita LFL più contenuta (+3,6%). La regione continua a mostrare andamenti eterogenei tra i diversi mercati.
Le Americhe confermano la loro centralità nella strategia di Puig, con 867 milioni di euro di ricavi e una crescita LFL del +10,9%. Tuttavia, gli effetti valutari hanno limitato la crescita riportata al +6,5%. La dinamica positiva si è mantenuta anche nel secondo trimestre, segnalando una domanda robusta e costante.
È però l’area APAC a brillare di più: +16,5% LFL nel semestre, che accelera a +19,5% nel solo secondo trimestre. I ricavi sono stati pari a 234 milioni di euro, spinti dalla forte domanda in Corea del Sud e Giappone, con attivazioni locali mirate per Charlotte Tilbury che hanno rafforzato la presenza del brand in Asia.
In un contesto macroeconomico ancora incerto, Puig conferma le sue previsioni per l’intero 2025, con un obiettivo di crescita LFL compreso tra il 6% e l’8% e una progressiva espansione del margine EBITDA rettificato.