Cosmetica Italia: serve semplificazione per restare competitivi

Nel corso dell'Assemblea pubblica 2025 dell'associazione arriva un appello chiaro dal mondo imprenditoriale: semplificare le regole per favorire investimenti, ricerca e occupazione
Cosmetica Italia: serve semplificazione per restare competitivi

Il settore cosmetico italiano si conferma una colonna portante dell’economia nazionale, capace di crescere anche in uno scenario globale complesso. È quanto è emerso durante l’Assemblea Pubblica 2025 di Cosmetica Italia – Associazione Nazionale Imprese Cosmetiche, che ha presentato i risultati dell’indagine “Le priorità di azione per la competitività dell’industria della cosmetica in Italia” condotta in collaborazione con TEHA – The European House of Ambrosetti. Lo studio restituisce un’immagine di un comparto fortemente orientato all’export – da cui proviene circa il 50% dei ricavi – ma ancora ostacolato da barriere normative che ne rallentano il pieno sviluppo.

“La nostra analisi conferma che la cosmetica italiana è un motore essenziale per il benessere delle famiglie e per la cura della persona – ha commentato Valerio De Molli, managing partner e amministratore delegato di The European House – Ambrosetti – anche nei nuclei a basso reddito, per cui diventa strategico supportare la competitività di questo settore. Una semplificazione normativa potrebbe abilitare le aziende ad utilizzare quel fatturato incrementale in nuovi investimenti, in ricerca e sviluppo, ma soprattutto nella creazione di nuovi posti di lavoro”.

Lavino: “Il settore ha bisogno di semplificazione”

Sul tema della competitività è intervenuto anche Benedetto Lavino, presidente di Cosmetica Italia (in foto), che ha sottolineato: “Il settore ha bisogno di semplificazione. È vero che negli ultimi mesi e nell’ultimo anno c’è stata un’accelerazione e le istituzioni si sono mostrate molto più attente, ma oggi ci sono delle asimmetrie competitive rispetto ad altri mercati e il rischio è di rimanere indietro. Essere consultati nel cosiddetto policy shaping e mettere sul tavolo le richieste del settore è fondamentale” ha detto Lavino.

Politiche a supporto dell’industria

Una posizione condivisa anche dal mondo industriale. Maurizio Marchesini, vicepresidente di Confindustria per il Lavoro e le Relazioni Industriali, ha dichiarato che “il nostro impegno verso l’innovazione, dall’Industria 4.0 all’IA, ha permesso alle imprese di adattarsi e crescere, rafforzando la nostra posizione sui mercati internazionali, in particolare negli Stati Uniti, in Medio Oriente e in America Latina. Per continuare su questa strada, è essenziale che si adottino politiche che supportino l’industria”.

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