
Ulta Beauty continua a cavalcare il trend positivo nel settore della cosmetica, grazie a una strategia orientata all’innovazione e all’ingaggio dei consumatori più giovani. L’azienda ha comunicato un utile trimestrale rettificato di 6,70 dollari per azione, ben oltre la stima media di 5,81 dollari, spingendola a rivedere al rialzo le previsioni per l’anno fiscale 2025.
Nel trimestre conclusosi il 3 maggio, Ulta ha registrato vendite per 2,85 miliardi di dollari, superando le aspettative di Wall Street (2,79 miliardi). Le vendite comparabili — un indicatore chiave per il settore retail — sono cresciute del 2,9%, spinte da un aumento sia del valore medio dello scontrino (+2,3%) sia del numero di transazioni (+0,6%).
Uno degli elementi chiave della crescita è stato il successo di brand emergenti e accessibili come Elf Beauty, molto apprezzato dal pubblico più giovane. Inoltre, l’introduzione di marchi di proprietà di celebrità, come Fenty Beauty di Rihanna, ha attirato nuovi clienti e rafforzato il traffico nei negozi fisici. Anche l’espansione nel segmento skincare, con il lancio di prodotti K-Beauty e Milk Makeup, ha contribuito ad ampliare l’offerta e ad aumentare la domanda.
Efficienza operativa e margini in crescita
Sul fronte operativo, la società ha beneficiato di una significativa riduzione delle perdite di inventario, elemento che ha permesso di contenere l’impatto dell’aumento dei costi legati alla gestione dei punti vendita e della catena di approvvigionamento. Il margine lordo trimestrale è così salito del 4,2%, attestandosi a 1,11 miliardi di dollari.
Nonostante i numeri positivi, il contesto economico resta incerto. “Lo scenario in cui operiamo è fluido”, ha commentato la CEO Kecia Steelman, sottolineando che la domanda dei consumatori potrebbe essere influenzata da fattori macroeconomici, tra cui l’instabilità politica e i rischi legati a una possibile recessione globale.
Previsioni per il resto del 2025
Per il resto dell’anno, Ulta prevede una crescita delle vendite comparabili compresa tra lo 0% e l’1,5%, leggermente superiore alla precedente stima dell’1%. Una previsione prudente, che tiene conto delle incertezze legate alla fiducia dei consumatori e all’andamento dei mercati internazionali.